Il Rubino deriva il nome dal latino “ruber”, rosso. Mentre molte gemme rosse continuarono a essere chiamate ‘Rubini’ fino ai progressi della scienza gemmologica nel XVIII secolo, per tutta l’antichità Rubino, Granato e Spinello vennero complessivamente designati col termine “carbunculus” (‘piccolo carbone’ in latino). Note agli antichi Greci col nome di “antrax” (carbone vivo), queste pietre erano bellissime gemme di colore rosso intenso che, esposte al sole, diventavano del colore dei carboni ardenti.
Le migliori gemme sono solitamente tagliate “a faccette”, mentre al decrescere della trasparenza si passa alla forma di “cabochon”; questa modalità di taglio è, inoltre, la migliore per mettere in risalto, laddove presente, il fenomeno dell’asterismo (rubino stellato) o del gatteggiamento (rubino occhio di gatto).
Il Rubino è accanto allo Zaffiro una varietà colorata del minerale Corindone (un cristallo di ossido di alluminio), che deriva il suo nome dal sanscrito “kuruvinda”. Il Corindone produce gemme ‘allocromatiche’, e sono tracce di elementi come cromo, ferro e titanio, oltre che centri di colore, a essere responsabili del suo arcobaleno di colori. Il Rubino deve il suo rosso al cromo, mentre una tonalità marrone deriva dalla presenza del ferro. Gli Zaffiri presentano anche colorazioni rosse e arancio (come ad esempio lo Zaffiro Tramonto), ma queste tonalità non rientrano nello spettro cromatico assegnato al rosso Rubino. Se quindi i rossi del Corindone sono detti “Rubino”, gli altri colori sono chiamati “Zaffiro”. Anche il purosangue Rubino è però solo per l´80% rosso e per il restante mostra tonalità arancio, rosa acceso, lilla e violetto.
Il rubino è una gemma la cui sintesi industriale ha una delle storie più articolate, essendo la prima gemma a essere stata riprodotta in laboratorio
Il Rubino può essere sottoposto a una normale pulizia, così come alla pulizia al vapore e a quella a ultrasuoni. Questa gemma può avere otturazioni di vuoti, cavità, fessure e/o fessure aperte, più facilmente soggette a essere scalfite dalla gemma stessa e anche più esposte ai danni derivanti dal colore o da alcuni solventi.
Si pensa che il rubino simboleggi il sole e il suo fuoco e che protegga da malattie e pericoli. Si pensava potesse donare serenità e fosse legato ai sentimenti di amore e passione.
Il rubino sarebbe poi legato al chakra di base e ne aumenterebbe forza e vitalità.
Sembra possa favorire la chiarezza mentale e la concentrazione, ma anche incoraggiare il piacere sessuale.
Da sempre ritenuto una pietra dall’immenso potere magico, ne esiste un’ulteriore varietà, detta rubino stellato, a causa stella a sei raggi presente al suo interno e dovuta alle inclusioni di rutilo. Essa avrebbe una maggiore potenza magica. Si pensa aumenti i suoi poteri curativi con la luna piena e che sia molto efficace in caso di traumi di natura sessuale.